Il mondo dell’animalità: dalla biologia alla metafisica – Daniele Palmieri e Nicola Zengiaro

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IL GIUDIZIO:

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Il mondo dell’animalità, il nostro mondo sovrapposto parzialmente a quello di altre specie, ci consente momenti d’ibridazione che allargano la nostra capacità di partecipazione e di sviluppo della dimensione umana stessa, perché l’antropocentrismo è un limite e una chiusura più che un’àncora di salvezza.

Siamo i più forti (per ora)

Leopardi nel 1835 pubblicò un libro a mio dire estremamente sottovalutato: le Operette morali, in cui vengono riportati i dialoghi tra i più disparati personaggi. Tra questi è illuminante il Dialogo tra un folletto e uno gnomo, che profetizza l’estinzione della razza umana. Come ha fatto l’uomo a estinguersi? Per via della sua superbia nel volersi considerare il padrone del mondo, e così facendo ha praticato “tutte le vie di far contro la propria natura e di capitar male”.
Questo della superbia e della prepotenza umana, non solo nei confronti dei propri simili, ma anche in quelli della natura (che, benigna o maligna che sia, è nostra madre), è un problema preannunciato nell’Ottocento e oggi più che mai attuale.

Non temere, agisci!

Ciò che stiamo facendo al nostro ambiente è gravissimo, e per questo è nata la collana Semi per il futuro della casa editrice Graphe.it: lo scopo non è quello di allarmare l’uomo, ma di persuaderlo a fare del bene per l’ambiente e dunque per sé stesso, innanzitutto cambiando la propria prospettiva, con la quale percepiamo noi stessi, gli animali, e il nostro ruolo nel mondo. Nel libro in questione, si susseguono le riflessioni di Daniele Palmieri e Nicola Zengiaro, rispettivamente gestore del blog Nero d’inchiostro e vicepresidente della Onlus Gallinae in fabula.

Se siete neofiti della filosofia, non dovete temere tediose disquisizioni sulla metafisica e l’ontologia: entrambi gli autori argomentano con un linguaggio chiaro e accessibile a chiunque; l’ideale perché il messaggio faccia presa sul pubblico più vasto possibile.
In particolare il saggio di Daniele Palmieri è utile per smontare le basi dell’antropocentrismo, facendoci interrogare su che cosa è realmente l’ambiente, e dandone una nuova e oggettiva definizione, partendo dal concetto di “Umwelt”, una sorta di “bolla vitale”.

Teoria base, teoria avanzata

Dopo aver imparato a guardare l’ambiente con occhi nuovi, possiamo addentrarci nel secondo saggio, in cui Nicola Zengiaro si interroga sulla possibilità dell’uomo di uscire dalla sua visione antropocentrica: è possibile abbandonare il nostro innato punto di vista e adottare quello delle altre creature? Ma soprattutto, il tentativo di “decentrarsi” dal proprio punto di vista, è esso stesso antropocentrico? Insomma, esiste modo per fuggire dalla condizione antropocentrica?
Sfogliando le pagine avrete la risposta di Nicola Zengiaro; ma ciò che è più importante è che avrete modo di riflettere, di pensare, e di dare voi stessi una risposta che vi soddisfi.

Studi filosofia? Io la faccio

La filosofia infatti non è un manuale, non esiste un modo univoco di vedere e affrontare le cose, ma è un dialogo continuo, che può smuoverci dall’apatia e dall’immobilità del pensiero.
Non può che essere lodevole dunque lo spirito che ha dato il via a questa collana, con l’intento di portare all’attenzione e riflessione comune argomenti importanti e sottovalutati quali l’ecologia e l’ambientalismo.

Buona lettura… e buone riflessioni!

Sara

Ciao! Sono la fondatrice del blog letterario "Il pesciolino d'argento", amo profondamente i libri, l'arte e la cultura in generale.

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