Pandemonium – Cristiano Saccoccia (a cura di)

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IL GIUDIZIO:

pandemonium neo-decameron raccolta di racconti a cura di cristiano saccoccia

I miracoli hanno strade curiose, per arrivarti alle spalle!
Com’è che mi sia risvegliato, morto, non è a me che dovete chiederlo. I miracolati non hanno coscienza del momento. Che magia sarebbe, no?

Decameron contemporaneo

Pandemonium è una raccolta concepita durante il periodo di quarantena da Cristiano Saccoccia, il quale, ispirandosi al Decameron, ha ambito di riunire intorno a sé dieci delle più importanti voci della letteratura weird, horror e fantastica italiana, come Caleb Battiago, vincitore di due Bram Stoker Award e di un SFPA Elgin Award.

Come da tradizione boccaccesca, Pandemonium si divide in dieci giornate: ogni giornata è consacrata a uno dei dieci comandamenti, a cui di volta in volta un nuovo narratore si ispira per il suo racconto.

Il Decalogo divino scandisce la vita degli esseri umani, ma anche dei demoni, delle streghe, dei fantasmi e perfino degli zombi. Il bestiario fantastico che offre la raccolta è ampio e variegato, così come sono vari e diversi gli stili impiegati dagli scrittori: ciascuno elabora il fantastico in maniera personale, spaziando dall’onirismo al western, dall’umorismo alla distaccata ironia, rendendo perciò i racconti sostanzialmente incomparabili tra loro.

Uniti dalla pestilenza

Nondimeno, vi è un filo conduttore che li accomuna tutti: la pestilenza; d’altronde, si tratta di una raccolta nata durante la quarantena.
Che sia la classica Peste Nera (quasi tutti i racconti sono infatti ambientati nel Medioevo) o una strana malattia che rende vivi i palazzi, i personaggi devono fare i conti con la follia, il morbo e la morte, cercando di uscirne vincitori.

Proprio a causa dell’accentuata eterogeneità di stili e temi, è probabile che il lettore apprezzi alcune storie più di altre o, come accaduto a me, che scorra velocemente e impazientemente le pagine di alcune e si innamori poi di altre, che rileggerà più volte.
I racconti che più di tutti mi hanno sedotta, ciascuno per un motivo diverso, sono quelli di Maurizio Ferrero, Mala Spina, Laura Silvestri e Paolo Di Orazio, autori che ho avuto modo di conoscere tramite questa raccolta per la prima volta.

I fantastici quattro

Maurizio Ferrero in particolare ha scritto una storia dalla trama solida, affascinante, originale: nella Firenze del XIV secolo, un sodomita riceve il compito di interpretare il Cristo durante la via Crucis organizzata in occasione della Pasqua, ma, a differenza di quanto accade normalmente, deve interpretare il suo personaggio fino alla fine, morendo. I dialoghi ben fatti e il giusto climax di tensione l’hanno resa impeccabile. Le poche pagine a disposizione sono state sapientemente sfruttate per realizzare una storia sì breve, ma in nessun punto incompleta o superficiale: perfetta.

Della Mala Spina ho apprezzato tanto il lato tenero: la sua storia, dedicata al quarto comandamento, narra di un giovane ragazzo che vuole onorare i propri genitori diventando cavaliere. D’altra parte non ha molta scelta… dato che la peste non ha impedito ai genitori di tornare in vita e di continuare a tediare il povero ragazzo di affettuose ramanzine!

«Figlio mio, non mancarci di rispetto solo perché siamo defunti!»

Qui l’atmosfera macabra e violenta, che fa da sfondo a tutta la raccolta, si unisce a una vena più gentile, spiritosa e perfino romantica, rendendo questo racconto delizioso.

Lodevole è anche la novella di Laura Silvestri: protagoniste sono una strega e la bellissima Monna Filippa, che stringeranno un’alleanza contro il maschilismo medievale. La strega, sorniona, sfacciata e dotata di un’accattivante ironia, e Filippa, aggraziata quanto astuta, sono i personaggi che più ricordano quelli del Decameron, grazie alla loro abilità di ingegnarsi e cavalcare la Fortuna. Inoltre, credo che in questo caso l’autrice sia stata abilissima nella replica del linguaggio medievale, di cui ha recuperato pienamente l’eufonia.

«Omini» pensò. «Sempre a badare a codesto onore. Come se con l’onore si potesse metter la minestra su la tavola, o l’amore dentro al core di una femina.»

Infine, ho molto apprezzato il racconto di Paolo Di Orazio, perché qui l’elemento horror, con un ebreo che scopre di aver contratto la peste, acquisisce una dimensione squisitamente psicologica, e si sa che fobie, traumi e incubi sono ben più terrificanti di tante scene cruente della narrativa splatter.

Soddisfazione

Di tutti gli altri racconti qualcuno, come detto, mi è piaciuto meno di altri, ma complessivamente la qualità della raccolta è affatto alta. Inoltre, è stato molto interessante leggere così tante declinazioni di un unico genere letterario, tutte diversissime tra loro.
In conclusione, posso senz’altro dire che l’esperienza vissuta grazie alla lettura di questo libro mi ha soddisfatta e mi ha offerto la possibilità di conoscere autori che, d’ora innanzi, non mancherò di seguire.

Buona lettura!

Sara

Ciao! Sono la fondatrice del blog letterario "Il pesciolino d'argento", amo profondamente i libri, l'arte e la cultura in generale.

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6 risposte

  1. anna ha detto:

    io adoro il genere horror e sono sicura di divorare questo libro in un giorno solo……. mi attira davvero tanto questo genere di letture

  2. Cristina Giordano ha detto:

    Ciao curiose queste storie, mi attira quella contro il maschilismo medievale

  3. Isabella ha detto:

    L’ho divorato in mezza giornata!
    E per non farmi mancare niente me lo sto rileggendo.
    Una carrellata di 10 racconti appassionanti, 10 stili differenti che danno vita ad un libro sorprendente.

  4. M.Claudia ha detto:

    Bella antologia che raccoglie 10 racconti per 10 comandamenti, ognuno con una caratteristica diversa. Si passa dal genere fantastico, ironico, all’horror ed erotico con grande disinvoltura… Ho apprezzato ogni singola storia, le mie preferite sono ANTINFERNO di Caleb Battiago (2 volte vincitore del Bram Stoker Award) e NUN DESIDERARE LE ROBBE DELLA NAPOLETANA. SÌ, PROPRIO LEI, QUELLA LÀ di Paolo Di Orazio, pioniere dello splatterpunk italiano.

  5. Lucia+sempre ha detto:

    Credo sia un libro molto interessante da leggere sicuramente me lo segnerò per il prossimo acquisto

  6. fiorella ha detto:

    Le raccolte di racconti non sono proprio il mio genere di libro preferito, non so bene perché, ma non sono mai riuscita a godermi questa tipologia