La città delle dame – Christine de Pizan

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IL GIUDIZIO:

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Che Dio sia lodato, mie eccellenti Dame! La nostra città è costruita e completata. Voi tutte, che amate la virtù, la gloria e la lode, vi potrete essere accolte con i più grandi onori: è stata fondata e costruita per tutte le dame onorate, quelle del passato come del presente e del futuro.

Bambine ribelli, XIV secolo

Nel 2017 ha avuto straordinario successo il libro edito da Mondadori, Storie della buonanotte per bambine ribelli, che racconta le vicende di donne di successo. Nei testi di storia i nomi di donne figurano raramente, e un libro del genere è stato senz’altro utile per dare rilievo a coloro che hanno combattuto contro i pregiudizi della loro epoca per affermarsi.
Pochi sanno però che Storie della buonanotte per bambine ribelli ha un antenato ne La città delle dame, un testo eccezionale se si considerano i temi trattati, il contesto in cui è stato scritto, e la biografia dell’autrice. Iniziamo proprio da quest’ultima. Christine de Pizan, questo è il nome con il quale divenne famosa in Francia e nel mondo, tuttavia era italianissima: si chiamava infatti Cristina da Pizzano e nacque a Venezia nel 1365.

All’età di quattro anni si trasferì a Parigi con la sua famiglia, e qui crebbe felice, leggendo libri e imparando a scrivere. Se il padre, medico autorevole, vedeva di buon occhio la curiosità di Cristina, la madre invece criticherà a lungo tutta questa voglia di studiare: a cosa sarebbe servito, dopotutto? Cristina doveva sposarsi e fare figli, i libri non potevano esserle utili.
E infatti Cristina si sposò: era innamorata di suo marito, segretario del re, e gli donò numerosi figli. Rimase però vedova dopo appena dieci anni di matrimonio, e per fuggire dalla solitudine si rifugiò nella lettura e nella scrittura: le sue opere iniziarono a circolare a corte e piacquero molto, al punto che Cristina divenne una delle primissime scrittrici di professione della storia.

Cinquanta e cinquanta

Cristina era ovviamente una donna colta e intelligente, e sapeva che il suo successo era dato non solo dalle sue ottime qualità, ma anche da una combinazione di fortune: cosa ne sarebbe stato di lei se il padre non l’avesse incoraggiata negli studi? Se suo marito non l’avesse amata e rispettata, ma maltrattata e oltraggiata? Ben consapevole di questo, Cristina non riusciva a tollerare che il suo sesso fosse disprezzato, sminuito e relegato in cucina e nella camera da letto. Nacque così “La città delle dame“: un’opera dove, attraverso esempi e rievocazioni di straordinarie biografie femminili, vengono smontati tutti i pregiudizi di cui le donne erano e sono vittime.

Si dimostra come le donne possano essere guerriere valorose, coraggiose nella battaglia (impossibile non pensare a Caterina Sforza, nata un secolo dopo Cristina) e amanti fedeli al proprio uomo, astute regine, caste sante; e ancora, come possano apprendere le scienze e le lettere quanto gli uomini.
Vengono toccati inoltre argomenti sui quali, purtroppo, tutt’oggi si discute: Cristina vuole dissuadere chi è convinto che una donna provi piacere durante una violenza sessuale, ad esempio.

Vedi? Prendi esempio

Snocciolando una lista di figure femminili eccelse, la nostra audace autrice crea un libro che possa essere motivante e di conforto per ogni donna; una città dove chiunque che abbia pensato anche per un solo istante “sarebbe stato meglio che fossi nata uomo”, possa trovare rifugio e punti di riferimento ai quali ispirarsi. Un libro scritto nel 1405, e di cui si ha certamente tutt’ora bisogno. Buona lettura!

Potete trovare la biografia di Cristina nel libro Donne, madonne, mercanti e cavalieri, dove il professor Barbero ne parla con uno stile particolarmente frizzante e fluente.

Perciò, auguro a tutti una buona lettura!

Sara

Ciao! Sono la fondatrice del blog letterario "Il pesciolino d'argento", amo profondamente i libri, l'arte e la cultura in generale.

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