Invisibile – Paul Auster

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IL GIUDIZIO:

invisibile paul auster

Nelle ultime ventiquattr’ore non ho pensato ad altro, e l’unica spiegazione che mi so dare è che quelle pagine sono le fantasie di un moribondo, il sogno di una cosa che avrebbe desiderato far succedere ma non è mai successa.

Un po’ snobbato

Invisibile è un romanzo poco noto di Paul Auster, famoso per altre opere come Trilogia di New York o L’invenzione della solitudine, ed è tuttavia assolutamente meritevole di attenzione: il protagonista è Adam Walker, pacifico e intelligente studente di Lettere presso la Columbia University. Ma Adam Walker non è solo molto in gamba, è anche dotato di una bellezza al di fuori del comune, con i suoi capelli scuri e gli occhi verdi che lo fanno assomigliare a un divo del cinema, non facendolo passare mai inosservato: e infatti una sera, durante una festa per studenti durante la quale si annoia non poco, verrà notato e avvicinato da Rudolf Born e la sua affascinante compagna Margot.

Tutto dritto, poi un tornante

Fin qui il libro procede come un normale romanzo, con il suo protagonista dall’alto potenziale, con la sua coppia di personaggi complici e misteriosi (che tanto ricordano il visconte di Valmont e la marchesa di Merteuil, del romanzo Le relazioni pericolose di Laclos), e uno sviluppo dei fatti che non promette nulla di buono. Il classico protagonista di buon cuore che cade nelle grinfie di due libertini, dai quali riuscirà a liberarsi dopo lunghe peripezie, perdendo la sua innocenza. Ma, al contrario delle aspettative, non accade nulla di tutto questo: Adam Walker non è un personaggio letterario stereotipato, è un uomo in carne ed ossa, il suo animo non è lindo, e soprattutto non è facilmente leggibile.

A questo punto è utile ricordare che, secondo alcuni critici letterari, Paul Auster fu condizionato dalle teorie psicoanalitiche di Jacques Lacan, per il quale «l’enunciato non dovrà mai essere preso in quanto tale ma come enigma, un rebus dentro cui il soggetto si nasconde»: il linguaggio, e quindi il racconto di Adam Walker, non sono per noi un mezzo per accedere alla realtà dei fatti, ma solo un modo per conoscere la parte più torbida e nascosta del protagonista.

Sì certo, quello, ma torniamo alle ossessioni

Adam ci racconta le vicende estremamente particolari che gli sono accadute nell’anno 1967: il progetto per una rivista letteraria, alcune avventure erotiche, un omicidio, un trasferimento a Parigi, un arresto; ma l’eccitazione intrinseca a questi eventi passa completamente in secondo piano rispetto alle ossessioni del nostro “bravo studente”, tormentato dal sesso, dai fantasmi del passato, e dall’idea di giustizia a qualunque costo. Scontato dirlo, ve lo consiglio caldamente.

Buona lettura.

Sara

Ciao! Sono la fondatrice del blog letterario "Il pesciolino d'argento", amo profondamente i libri, l'arte e la cultura in generale.

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Una risposta

  1. fiorella ha detto:

    Mi intriga tantissimo il fatto che ogni enunciato possa nascondere un enigma! Lo inserisco in wish list!