Inseguendo le stelle – Silvano Pogliani

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IL GIUDIZIO:

inseguendo le stelle romanzo di silvano pogliani

In un mondo così affollato sembra assurdo asserire che siamo costantemente soli.
Soli in un mare di gente per la maggior parte estranea, incompatibile e sospinta inevitabilmente e continuamente a partecipare alla vita degli altri.

Un romanzo introspettivo?

Comincia così Inseguendo le stelle, il romanzo d’esordio di Silvano Pogliani. Un’introduzione non tra le più originali, ma che sembra dare inizio a un romanzo introspettivo e riflessivo, un romanzo che fa dell’incontro con il genere femminile l’occasione per meditare sulla superficialità di talune relazioni amorose.
La realtà che il lettore deve affrontare è invece molto diversa.

Consideriamo la trama: Giuseppe è un falegname con l’hobby della poesia, il quale dopo il divorzio tenta di trovare una nuova compagna, anche a costo di bazzicare nell’internet tutto il pomeriggio, passando da un sito di incontri a un altro.

Questo è tutto, in sostanza; pare strano, però effettivamente è difficile descrivere la trama con altre parole.
Per quasi trecento pagine la narrazione si concentra sull’approccio di Giuseppe con le donne (una sessantina circa) fino a quando, per puro caso, incontra quella giusta.

Odissea sentimentale

L’idea del racconto dell’odissea sentimentale che conduce una persona a trovare la sua perfetta anima gemella è interessante, e non per caso Craig Thomas e Carter Bays hanno costruito intorno a tale tema una delle sitcom più di successo degli ultimi anni, How I Met Your Mother.

E in effetti in questa serie televisiva la storia è sviluppata brillantemente: il protagonista, romantico e sognatore, incontra molte donne, avviando con loro delle relazioni che sono a volte brevi e con risultati comici, a volte intense e per questo più approfondite dal punto di vista psicologico ed emotivo.

Riguardo a ciò, in Inseguendo le stelle osserviamo che gli appuntamenti sono tutti trattati con lo stesso tono monocorde. Non sono raccontati appuntamenti disastrosi che possano far divertire e, perché no, immedesimare il lettore, e le relazioni più serie non sono rappresentate in tutte le sfumature psicologiche che adornano la vita di coppia e che formano la “carne” di un romanzo con l’ossatura che ho descritto poc’anzi.
Inseguendo le stelle non raggiunge mai picchi di drammaticità (nemmeno quando muore la madre del protagonista), né riesce a far ridere il lettore, nonostante qualche volta lo scrittore sembri sforzarsi in tal senso.

[…] mi trovai in imbarazzo quando chiesero i nostri nomi. Feci quello che so fare meglio e improvvisai: mettendo una mano verso di me e poi verso le mie due bimbe, scherzai: «Aldo, Giovanni e Giacomo!»

Lista della spesa

La vita emotiva e sessuale del protagonista è “narrata” come fosse nient’altro che una lista della spesa e le donne che ne fanno parte sono, d’altronde, trattate con attenzione non maggiore di quella che si riserva ai prodotti sullo scaffale del supermercato.

È probabilmente questo il peggior difetto del libro: al di là dello stile e dello sviluppo della trama poco curati, è il contenuto stesso che lascia perplessi, perfino esterrefatti.

Benché si pretenda di parlare di amore e di solitudine, il rapporto di Giuseppe con le donne è evidentemente molto superficiale, basato unicamente sulla fisicità. Le donne, sempre qualificate come “bellissime”, sono presentate e descritte in base al loro aspetto, con un vocabolario desolatamente povero. Il protagonista è infatti letteralmente ossessionato dalla corporatura delle sue potenziali compagne.

Lei era una bella donna, con un seno piuttosto pieno, direi una quarta. A me non piacciono i seni grandi. […] non era come desideravo, a me piacciono di corporatura magra.

[…] lei era bellissima, nemmeno un poco di pancia o cuscinetti sul sedere, proprio come piace a me.

Dichiarai che mi sarebbe piaciuto dimagrisse tre o quattro chili, tra le braccia, cosce e girovita, lei mi sorrise ma non disse nulla.

Questo tipo di descrizione si ripete più o meno nello stesso modo per ogni donna presentata nel libro e vi ricordo che i personaggi femminili sono decine.
A ciò si aggiungono discorsi, ad esempio sul presunto infantilismo delle donne italiane rispetto a quelle dell’Est, che lasciano sinceramente sbigottiti: si tratta di frasi che ci si aspetterebbe di ascoltare in un bar e non di leggere in un prodotto culturale quale, in ogni caso, dovrebbe essere un romanzo.

Progetto assente

Ciò che mi ha convinto, nonostante tutto, a leggere il libro fino alla fine è il dubbio che il protagonista potesse infine rivelarsi un personaggio negativo, condannato alla solitudine per non aver saputo guardare al di là di un bel corpo. Tale epilogo, per i motivi già spiegati, non avrebbe certo salvato il romanzo, ma almeno avrebbe proposto una morale accettabile. E invece no. Il finale conferma l’intento dell’autore di dar vita a un protagonista sensibile, profondo e dall’animo poetico.

Questo dimostra una totale mancanza di progettualità. Giuseppe è un personaggio tutt’altro che ben definito e coerente con se stesso, e non solo per la sua presunta sensibilità che mal si concilia con la ricerca morbosa di un corpo femminile perfettamente scolpito. All’inizio, infatti, ci viene detto di lui che aspira a pubblicare le poesie che scrive, così belle da commuovere fino alle lacrime le donne che le leggono, però poi di queste velleità letterarie non si fa più alcuna menzione: il poeta lascia spazio a un Giuseppe semplice e goffo, che non conosce il significato della parola “lascivia”.
La storia inoltre è piena di informazioni assolutamente inutili allo sviluppo della trama, tanto che il lettore è portato a domandarsi: “E allora?”

Conversazione al bar

Per tutto questo non si può dire che Inseguendo le stelle sia un brutto romanzo, perché in effetti non ha le caratteristiche specifiche di un romanzo: nelle sue pagine non si leggono una trama, uno sviluppo, un personaggio che matura, una morale, un messaggio dell’autore, non si trova nulla di ciò che (giustamente) ci si aspetterebbe. Nel leggerlo, si ha la sensazione di origliare una di quelle conversazioni fra scapoli che si raccontano le ultime (dis)avventure sui siti di incontri: forse è a suo modo interessante, ma di certo andrebbe riclassificato, perché da un romanzo ci si attendono altre cose, soprattutto più profondità.

Ma se cercavate un diario di Tinder, allora buona lettura!

Sara

Ciao! Sono la fondatrice del blog letterario "Il pesciolino d'argento", amo profondamente i libri, l'arte e la cultura in generale.

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9 risposte

  1. Silvano pogliani ha detto:

    Mi dispiace sia andata così. Ogni capitolo aveva una narrativa di almeno 8 pagine e raccontava l’incontro in modo semplice ma con un attento esame del soggetto mai mancandone di rispetto . La conclusione spesso era purtroppo di soggetti donna alquanto falsi e superficiale e qualche volta molto disoneste. . Con qualche delusione e periodi di sconforto ho poi giocato con ironia ogni ricordo di questi incontri. Ho lottato perché non cancellassero decine di pagine a volte tristi ,a volte schiette su una società malata e altre commoventi. L’originale era ben diverso . È ben diverso da quello che e stato pubblicato ma ho lottato per non farlo cambiare . Ma non c’è stato nulla da fare e sinceramente ero stanco di discutere con questa donna che aveva il compito di correggere errori o impostare come voleva lei la mia narrativa. Non accadrà mai più .

  2. Veronica ha detto:

    L’introduzione del libro mi stava per far capitolare ma man mano che leggevo la tua recensione, ho capito che non è la storia per me. Mi fa ribrezzo chi descrive le donne in base al peso, ad una misura di seno ecc. Un libro che avrei bocciato anche io.

  3. flavia ha detto:

    forse rispecchia però una buona parte di chi cerca l’anima gemella..molti non vanno al di la dell’aspetto fisico e giudicano l’altra persona in maniera superficiale e approssimativa
    Magari (dando il beneficio del dubbio senza aver però letto il libro) voleva proprio rappresentare questo punto di vista..

  4. Anna ha detto:

    lo leggerei anche io….. ritengo anche io che il personaggio sia vuoto dentro….. non amo le persone che si basabo solo sull’apparenza…..

  5. Zelda ha detto:

    Sono d’accordo con il tuo pensiero. Da come me ne parli non è un titolo che recupererò sicuramente, grazie.

  6. Elena ha detto:

    Grazie. Leggere le recensioni ha grande valore sia per lo scrittore che ne trae insegnamenti sia per il lettore che ha più consapevolezza nel decidere se leggere o no un libro

  7. Isabella ha detto:

    I libri d’amore non sono propriamente “il mio pane” ma da come descrivi questo “romanzo” sembra un accozzaglia di stereotipi messi su carta.

  8. M.Claudia ha detto:

    Non conoscevo questo romanzo e dopo aver letto la tua recensione ho capito che non mi sono persa molto.

  9. Lucia ha detto:

    Diciamo che in fondo racconta la visita reale di qualcuno perché credo ci siano molte persone che cercano l’anima gemella su internet e si affidano a questo mezzo per poterla trovare ma devo dire che dalla tua descrizione il libro non è particolarmente avvincente per cui si riesce a stare fermi sulla poltrona leggerlo tutto d’un fiato