Heva & Il violoncello di Amir – Fuad Aziz
La democrazia si crea dal basso come un contenitore di cultura, di bisogni e di proposte per il futuro.
Se solo riuscissimo a sopportarci…
Fuad Aziz è nato ad Arbil, cuore del Kurdistan iracheno, nel 1951. La sua città è antichissima, tanto da essere già menzionata nei testi sacri dei Sumeri. Tuttavia la sua affascinante storia è messa in ombra dai più recenti sconvolgimenti politici e militari, tanto atroci da non poter essere ignorati.
Per questo Fuad Aziz si è dato la missione di raccontare questa realtà ai suoi piccoli lettori: le sue favole parlano di tolleranza e di accettazione dell’altro, ma anche di orgoglio patriottico, di grinta e di resistenza.
Matilda Editrice ha pubblicato diversi suoi racconti, tra questi Heva e Il violoncello di Amir: il filo conduttore di entrambi i libri è il sogno di essere liberi.
Storia, poesia
Heva, in particolare, mi ha colpita: la storia nasce come omaggio a Hevrin Khalaf, partigiana curda uccisa durante l’operazione militare turca contro le Forze Democratiche Siriane, nell’ottobre del 2019. Da qui l’idea di parlare anche ai più piccini di che cosa accade al di là del nostro mare, raccontando la lotte di queste donne combattenti.
Alla narrazione si alternano delle poesie: alcune dello stesso Fuad Aziz, altre di autori che hanno fatto la storia della poesia curda. Tra queste Io vado madre di Abdulla Goran, il poeta che ha rivoluzionato la poesia curda, liberandola dalle influenze arabe. Così, Heva è una lettura interessante non solo per i bambini, ma anche per gli adulti che potranno farsi accarezzare da ritmi e suoni mai conosciuti.
Io vado, madre.
Se non torno,
sarò fiore di questa montagna,
frammento di terra per un mondo
più grande di questo.
Io vado, madre.
Se non torno,
il corpo esploderà là dove si tortura
e lo spirito flagellerà,
come l’uragano, tutte le porte.
Io vado… madre…
Se non torno,
la mia anima sarà parola
per tutti i poeti.
Suona, Amir
Il violoncello di Amir si presenta diversamente, sia per forma che per contenuto: qui la narrazione si fa un po’ da parte, per lasciare maggiore spazio ai disegni e ai colori.
Le illustrazioni di Fuad Aziz sono particolari: i personaggi hanno il volto sempre disteso; gli occhi scurissimi hanno un taglio allungato e felino; i colori, caldi e accesi, ricordano le tonalità delle spezie mediorientali.

Con gli occhi chiusi e la mano che accarezza il violoncello, Amir dice addio al maestro.
Protagonista è Amir, un giovane e appassionato violoncellista. La musica e l’arte non sono però ben accetti nel paese in cui vive: il suo maestro infatti viene arrestato e portato via, proprio durante una lezione. Ma prima di andarsene, il maestro fa in tempo a dare un ultimo suggerimento al suo allievo: non separarsi mai dal proprio strumento.
Amir, costretto ad emigrare, parte per cercare un posto sicuro, una nuova casa. La musica diverrà per lui il filo che lo terrà legato alla speranza e alla vita.
In conclusione, i libri di Fuad Aziz sono l’ideale per raccontare ai bambini eventi della storia contemporanea, con delicatezza, sì, ma senza mai minimizzare.
Buona lettura!
sono rimasta davvero colpita da queste storie, così vive oggi ed è importante raccontarle con la giusta sensibilità, senza mai minimizzare, come hai giustamente sottolineato tu. mi piace la forza che hanno nel raccontare queste storie, da donne combattenti. amo leggere e ritrovare suoni e sapori sconosciuti, conoscere nuove realtà che sembrano lontane anni luci dalla nostra e che invece sono più vicine di quanto si pensi. segno subito perché ho proprio voglia di immergermi in queste letture
mi piacciono molto questo genere di libri che raccontano con naturalezza e estrema semplicità spaccati di vita vera
Invece di scendere in strada a saccheggiare i negozi, prenderei tanti manifestanti e li metterei a leggere, siamo in un periodo storico che sembra tornato indietro di mille anni, una società sempre più indirizzata verso l’ignoranza storica e culturale, presto se continuiamo così del nostro retaggio non rimarrà nulla, la cosa terribile e che nessuno di questi conosce la vera sofferenza, il sacrificarsi per un’ideale, lontano, impossibile, un’utopia che soffoca nel sangue di chi lotta, tra l’indifferenza del mondo, siamo tutti umani, ma scordiamo di esserlo quando c’è ne è davvero bisogno, ho trovato la recensione molto bella, toccante questo libro, un mix di poesia e racconti interessante.
Una bella scoperta questo autore, mi ha incuriosito moltissimo questo libro.
Il pezzo che hai riportato, dove si rivolge alla madre fa pensare. Non bisogna mai dare nulla e soprattutto nessuno per scontato. Sembra un bel libro, lo aggiungo alla mia, ormai, lunghissima lista di libri che voglio leggere
Che bella scoperta questo autore. Personalmente ritengo che le storie e le favole destinate ai piccoli in realtà dovrebbero essere lette principalmente da noi adulti. La poesia “Io vado, madre” ad esempio mi ha colpita nel profondo con la delicatezza delle parole e l’amore che da loro scaturisce.
Maria Domenica
Un libro che mi piacerebbe leggerlo, anche perché vedo che si alterna alle poesia e io le adoro.
anche questa volta lo hai presentato talmente bene questo libro che mi hai convinto per la sua lettura…..
un libro che mi incuriosisce e mi attrae molto, a partire dalla sua copertina