Due gocce d’acqua – Nicola Rocca

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IL GIUDIZIO:

due gocce d'acqua romanzo thriller di nicola rocca

Due volti identici dietro la stessa maschera. Due facce con un’anima sola. O la stessa faccia con due anime diverse.
Erano due gocce d’acqua.

Partire o rimanere?

Due gocce d’acqua è un appassionante thriller dal ritmo incalzante, opera di Nicola Rocca.
Protagonista è Chantal, una trentenne bellissima e laureata in economia: la laurea, però, non le è sufficiente per trovare un lavoro dignitoso. Per vivere è costretta a fare la ballerina in un night club, fino a quando le proposte indecenti che riceve la convincono a lasciare anche quell’impiego. Inoltre, il suo fidanzato l’ha tradita con una più giovane.
Tutto sembra andare per il peggio, quando una sera le si prospetta l’opportunità di cambiare vita: un uomo conosciuto in chat, Alfredo, le propone di lavorare per una stagione nel suo B&B in Toscana.
Chantal si trova per la prima volta, ma non per l’ultima, davanti a un bivio: partire o rimanere? La scelta non è così scontata, anche perché si dice che le ragazze impiegate in quel B&B non facciano mai più ritorno a casa…

Tema del doppio

La storia si fonda su un intreccio piuttosto abusato, sfruttando il tema del doppio, di certo non una novità nella narrativa thriller e horror. Malgrado Due gocce d’acqua non brilli di fantasia, Nicola Rocca padroneggia indubbiamente l’arte della suspense, avvolgendo il lettore in un turbine di crescente tensione e trepidezza. Del resto, non è necessario essere originali nei temi che si trattano, è molto più importante saperli trattare con abilità.
I capitoli sono brevi, e in essi si alterna il punto di vista dei diversi personaggi. Ciò consente di tenere il lettore sempre attento, interrompendo la narrazione proprio nel momento culminante, riprendendola poi qualche capitolo dopo.
Nonostante le trecento pagine, Due gocce d’acqua è un romanzo che si legge tutto d’un fiato, con quel tipico meccanismo che induce il lettore a dire “solo un altro capitolo, poi smetto”: l’ideale se soffrite del famoso “blocco del lettore”!

Certamente ben orchestrato è il ritmo narrativo: inizialmente lento, per seguire i pensieri, le decisioni e i passi di Chantal, poi sempre più incalzante, fino a divenire un susseguirsi costante di colpi di scena.

L’autore dissemina già dai primi capitoli numerosi dettagli che rendono ancora più cupe le già inquietanti scene. Questi dettagli contengono anche importanti indizi, ma se credete di poter indovinare facilmente come si svilupperà la trama, vi sbagliate di grosso: l’autore ci dà sì dei suggerimenti sul colpevole, ma in modo da fuorviare completamente il suo lettore. Quando si inizia a credere di aver capito come si concluderà la vicenda, ecco l’evento che spiazza.

Debolezza finale

Probabilmente la mia recensione sarebbe terminata qui, se il personaggio di Chantal non fosse stato in parte stravolto nel finale.
Chantal inizialmente ci viene presentata come una donna sensibile ed altruista, disposta a sacrificare la propria vita per gli altri, infatti

Non avrebbe potuto scappare come una codarda, sapendo di lasciare una ragazza nelle grinfie di un maniaco. […] Si convinse che un’altra, al suo posto, avrebbe pensato a salvare la pelle. Un’altra, non lei.

Ma poi, dopo aver scoperto il colpevole delle sparizioni, decide di rimanere al suo fianco. Ora, non è inverosimile che una persona possa sviluppare simpatia per un criminale, tuttavia le qualità morali di Chantal sono state ben evidenziate e nel corso della narrazione non vengono messe in dubbio: il comportamento finale della donna non è il risultato di un’evoluzione, è semplicemente mostrato di punto in bianco. Sarebbe stato interessante poter seguire un graduale deterioramento della psiche di Chantal, qualcosa di simile alla sindrome di Stoccolma, ad esempio, oppure a una reazione postraumatica. Troviamo un altro personaggio che subisce proprio tale destino e, dopotutto, il romanzo è un thriller psicologico: non seguire la folle deriva della protagonista è una scelta poco condivisibile.

In ogni caso avvincente

In conclusione Nicola Rocca non commette errori imperdonabili, ma nella parte finale del romanzo perde il controllo della narrazione, rendendo gli ultimi capitoli incongruenti e quasi scorporati rispetto al resto della trama, così ben architettata: forse l’autore era troppo teso alla realizzazione di un finale ad effetto, dimentico della coerenza interna della storia.
Il romanzo però rimane senza dubbio avvincente, è una di quelle storie capaci di far evadere i lettori dalla realtà, tale è il coinvolgimento che suscita. Ve lo consiglio dunque come affidabile compagno da portare in valigia per queste vacanze: saprà regalarvi più di un brivido.

Buona lettura!

Sara

Ciao! Sono la fondatrice del blog letterario "Il pesciolino d'argento", amo profondamente i libri, l'arte e la cultura in generale.

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4 risposte

  1. mary pacileo ha detto:

    una bella scoperta, potrebbe essere la mia prossima lettura, sembra molto piacevole

  2. mara ha detto:

    ciao una bella storia e una lettura avvincente sicuramente molto piacevole da leggere in ogni situazione sia a casa che in vacanza

  3. flavia ha detto:

    sarà che sono una gemelli e son affascinata dalle storie legate alla dualità delle scelte, dei pensieri, dei personaggi..ma mi hai incuriosita parecchio! grazie della recensione

  4. amalia+occhiati ha detto:

    credo che sia interessante da leggere. La trama mi piace.