Cuore di cane & Uova fatali – Michail Bulgakov
«Altro che! Basti l’esempio dei gatti! Un uomo con un cuore di cane.»
«Oh no, no […] lei, dottore, si sbaglia di grosso, per l’amor di Dio non calunni il cane. […] Cerchi di capire che tutto l’orrore sta nel fatto che ormai non ha più un cuore di cane, ma per l’appunto di un uomo.»
Tu, cane!
Immaginate di assumere il punto di vista di un cane randagio: siete senza casa, un uomo vi ha scacciato in malo modo gettandovi acqua bollente sul fianco. Avete quindi una ferita che vi brucia, non riuscite a muovervi, e quindi a procacciarvi cibo, e siete abbandonati in mezzo al gelo. “È la fine” pensate, e vi rammaricate di non aver mai provato il senso della piena sazietà prima di morire.
Immaginate adesso di essere un illustre medico, che può permettersi una vita opulenta grazie alle sue operazioni, trapianti di organi sessuali per ringiovanire. La vostra clientela è vastissima, tutti desiderano aggrapparsi alla giovinezza senza lasciarla andare. Adocchiate un cane per strada, e lo trovate perfetto come cavia per il vostro prossimo esperimento.
PETA
Oh ecco, avete letto di un esperimento su un essere vivente, e già immaginate scenari simili a quelli di Frankenstein di Mary Shelley. No, affatto: il nostro illustre dottore, il professor Preobrazenskij, sa benissimo che è inutile creare un nuovo essere con la scienza, dice infatti al suo assistente che non c’è motivo di creare un novello Spinoza quando qualsiasi donna può metterne al mondo uno. Insomma, inutile affaticarsi per cose che la natura già provvede a creare. Ciò che infatti fa Preobrazenskij nel suo studio non è creare, bensì ringiovanire, e in questo contrasta il lavoro della natura; sul cane vuole quindi testare nuove tecniche di ringiovanimento.
Tuttavia qualcosa va storto nella sala operatoria, ciò che il dottor Frankenstein aveva creato con tanta fatica, Preobrazenskij lo fa per errore: a causa dell’ipofisi di un ubriacone trapiantata nel cervello del cane, questi inizia a trasformarsi in un uomo, e ne assumerà tutti gli atteggiamenti più vili. Diventerà un essere talmente insopportabile che il professore sarà costretto a prendere provvedimenti.
Se proprio vuoi trovarne una…
Premesso che Bulgakov scrive soprattutto per il piacere di scrivere, e non forzatamente per insegnare qualcosa, possiamo tuttavia trovare una morale: quella più ovvia riguarda i limiti della scienza biologica, nessun dottore può ergersi al rango del demiurgo. Inoltre, vi è sempre una severa critica al socialismo: il medico diviene simbolo del politico che, con violenza, cerca di mostrare la validità di certe sue teorie, creando solo infelici.
Rosso, russi, rossi
Se la critica alla politica è dopotutto piuttosto velata in Cuore di cane, in Uova fatali non c’è possibilità di sbagliarsi. Il professor Preobrazenskij agisce innanzitutto per denaro e per assicurarsi la vita agiata, fatta di buon cibo e di serate in teatro, invece il protagonista di Uova fatali, il professor Persikov, studia per puro amore della scienza.
Scopre e poi perfeziona un raggio rosso in grado di rendere più vitali, forti ed aggressive le amebe che si trovano nel suo raggio di azione. Non fa però in tempo a studiare gli effetti di questo raggio, che già i giornalisti gli invadono la casa per scrivere articoli fuorvianti e inesatti sul suo conto, e il direttore del kolchoz “Raggio Rosso”, fa requisire le macchine del professore, per utilizzare il raggio su uova di gallina.
Ma cosa c’entrano le uova? Ecco, Bulgakov ci parla di una moría di galline, che aveva portato alla fame tutta la Russia. Così il direttore del kolchoz, senza attendere il parere di Persikov, decide di sfruttare il raggio per dare vita a una nuova generazione di galline più forti e feconde. Ma qui ci mette lo zampino il diavolo: il direttore ordina delle uova di gallina, contemporaneamente Persikov ordina uova di rettili esotici per ripopolare il suo laboratorio, e l’inefficienza del servizio postale sarà, è proprio il caso di dirlo, fatale.
Pagano sempre i soliti
A rimetterci, i lettori scopriranno come, sarà il povero Persikov, che esattamente come Il Maestro di Il Maestro e Margherita è un intellettuale disgraziato vittima della prepotenza del regime: la sua opera viene fraintesa, e strappata via per essere manipolata da incompetenti, e nulla può fare per opporsi. Bulgakov è bravissimo nel mettere in luce l’ipocrisia e l’ingiustizia della società, e indica ai suoi lettori il lato peggiore e ridicolo dell’umanità, mettendo alla berlina molti dei suoi personaggi.
Concludendo, sono racconti che vi lasceranno un sorriso, seppur amaro, sul volto, e non possono assolutamente mancare nella vostra libreria.
Buona lettura!
mi piacciono entrambi! domani sarò al mio consueto giro in biblioteca, segnati già 😉